Siglato un protocollo d’intesa tra IATT e UNINDUSTRIA – Unione degli industriali e delle Imprese di Roma, Frosinone, Rieti e Viterbo finalizzato alla promozione a tutto tondo nel nostro paese del modello di “Città Intelligente” L’accordo nasce dalla consapevolezza dell’importanza di promuovere uno sviluppo tecnologico avanzato , ma sempre più sostenibile, che possa portare alla intera collettività i vantaggi indiscussi delle nuove tecnologie con il minor costo sociale e con i minori disagi possibili. In tale ambito IATT promuove da anni presso Enti, Pubblica Amministrazione, Aziende di gestione delle reti di servizi, Università, ed Imprese le conoscenze tecniche e scientifiche delle tecnologie trenchless per favorirne l’utilizzo nella realizzazione e nella gestione delle reti infrastrutturali del sottosuolo L’associazione rappresentando con i propri soci l’intera filiera delle imprese interessate oggi ha un ruolo prevalente nella diffusione delle tecnologie e costituisce il viatico per la promozione di idee vincenti per il rilancio dell’economia nel settore delle infrastrutture delle reti del sottosuolo. Oggi no dig significa essenzialmente ricerca e applicazione di soluzioni tecnicamente avanzate per limitare lo scavo, la manomissione di strade e la movimentazione dei terreni, nell’installazione e manutenzione dei servizi interrati . Infatti, tali tecnologie permettono di effettuare interventi nel sottosuolo con un limitato o nullo ricorso agli scavi a cielo aperto. e laddove possibile permette l’incentivazione di logiche di condivisione da parte dei gestori delle reti del sottosuolo, sia nelle nuove realizzazioni sia nella disponibilità di quelle esistenti per ulteriori utilizzi. La sinergia messa in campo tra IATT e UNINDUSTRIA è volta a diffondere, verso terzi, soluzioni innovative, sia tecnico-scientifiche, sia gestionali – amministrative, per la realizzazione e la manutenzione di reti e impianti del sottosuolo, per l’erogazione dei servizi di pubblica utilità, che consentano la riduzione degli impatti ambientali, dei costi sociali e del rischio di incidentalità sui cantieri. Nello specifico una prima applicazione concreta del protocollo prevede la collaborazione tra le due associazioni per la predisposizione e la promozione di “norme tecniche” e “prassi di riferimento” UNI per le tecnologie no dig che, ad oggi, non hanno un riferimento normativo nazionale, sia per quanto riguarda gli standard tecnologici, sia per gli aspetti correlati alla definizione di figure professionali ed alla qualità d’Impresa. La standardizzazione garantisce un riferimento qualitativo per gli appaltatori, i fornitori di servizio e i realizzatori; è la chiave di volta per accrescere la cultura della conoscenza ed è indispensabile per dare maggior diffusione all’innovazione tecnologica e, in questo caso, può essere utile per abbattere le barriere legate alla diffidenza degli Amministratori del territorio verso ciò che è nuovo, sconosciuto e soprattutto deregolamentato.
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