Milano 16 giugno 2014: si è concluso il Convegno Smart Cities and Communities, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Milano con il patrocinio e la partecipazione di IATT, di UNI, della Provincia di Milano e dell’Ordine Nazionale degli Ingegneri. L’evento ha visto una grande affluenza da parte di professionisti, gestori e rappresentanti di imprese, a dimostrazione che il tema delle Smart Cities è di grande interesse in quanto sinonimo di sviluppo, crescita economica ed occupazione.
Nel corso dell’evento sono state presentate le esperienze in tema di “Smart City” da parte dei soggetti coinvolti nella realizzazione degli interventi nell’area metropolitana di Milano, che hanno evidenziato quanto è stato fatto di positivo ma anche quanto ancora c’è da fare in un territorio che oltre ad essere molto esteso è anche sicuramente molto complesso.
Le prossime sfide da affrontare saranno in termini:
Competitività ed innovazione tecnologica – ingredienti tipici delle Tecnologie Trenchless – sono i fattori trainanti di questo processo di trasformazione da città metropolitana in città intelligente; trasformazione che dovrà necessariamente avvenire con regole univoche e con un’attenzione particolare alla formazione continua del personale tecnico coinvolto.
Proprio su questo si basano le collaborazioni che IATT ha avviato, ormai da qualche anno, con l’Ordine degli Ingegneri e con UNI, Ente normatore per eccellenza, che nel corso dell’evento ha presentato la prima Prassi di Riferimento sulle Tecnologie Trenchless, relativa alla Minitrincea.
“La standardizzazione delle tecnologie con cui sviluppare le infrastrutture cittadine, tanto più se innovative, è fondamentale per la creazione di città intelligenti”, commenta il Presidente di IATT Paolo Trombetti “e permetterà di arrivare in maniera armonica alle Human City, dove i cittadini sono gli attori principali dell’intelligenza urbana e collaborano attivamente alla costruzione della propria città. Esigenza questa fortemente sentita e sperimentata a livello europeo, che non possiamo pertanto più ignorare.”
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