Un risultato epocale.
Dopo più di due anni di incontri e di discussioni, anche accese, tra Enti gestori delle strade (Comuni e Province) ed Operatori dei servizi a rete, si è giunti alla condivisione di un documento che non ha precedenti per la portata e per le implicazioni connesse.
In tale documento emerge principalmente la convergenza tra gli interessi pubblici e le prerogative dei privati e si intravede un profondo cambiamento nel rapporto tra le parti. Enti locali e gestori dei servizi lavorano per un unico obiettivo: il bene della collettività e lo sviluppo del Paese. In tal senso, essi hanno saputo trasformare – nel pieno rispetto delle norme di legge – vincoli in opportunità, agevolazioni normative dell’uno in vantaggi competitivi per l’altro, raggiungendo dei compromessi equi e massima sinergia.
Tutto questo sotto la direzione della Regione Lombardia con il coinvolgimento dell’associazione IATT, in rappresentanza dei maggiori gestori delle reti del sottosuolo, consapevoli del fatto che solo un confronto “multistakeholder” avrebbe potuto portare ad un risultato tanto rilevante perché tanto atteso e subito attuabile.
L’idea progettuale della stesura di questo documento nasce nel 2009 con la sottoscrizione di un Protocollo d’Intesa tra la IATT e la Regione Lombardia volto alla “promozione di soluzioni innovative per le attività di posa e manutenzione degli impianti e delle reti dei servizi di pubblica utilità”.
Il Protocollo mirava, sostanzialmente, a:
– orientare gli Enti locali verso una gestione ottimale del sottosuolo di competenza;
– promuovere lo sviluppo delle infrastrutture dei servizi attraverso la diffusione delle “tecnologie a basso impatto ambientale”;
Che gli adempimenti burocratici connessi all’attività di impresa si traducano, sovente, in costi di produzione per il sistema imprenditoriale, è ormai un dato acquisito. Ma se questi adempimenti crescono, se aumenta il tempo di rilascio dei permessi e se non c’è chiarezza nell’applicazione del quadro normativo, allora questi costi diventano tali da rappresentare un fattore frenante per lo sviluppo di un territorio.
Consci di questo, le Parti hanno condiviso che, per raggiungere gli obiettivi del Protocollo, sarebbe stato opportuno lavorare, prima di tutto, sulla “semplificazione amministrativa” – cosa che fa di questo documento un “unicum” – e sulla “adeguatezza degli oneri economici” a carico degli Operatori dei servizi a rete; lavorare, quindi, sulla predisposizione di “Indirizzi per l’uso e la manomissione del sottosuolo.
Tale documento – pubblicato oggi sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia (BURL) – sancisce dei punti molto importanti ed in particolare:
- fissa tempi certi per il rilascio dei permessi: 60 gg per interventi standard e 30 gg in caso di impiego di tecnologie a basso impatto ambientale o di piccoli interventi (ad es. scavi fino 50 m);
- omogeneizza la documentazione da scambiare tra Operatori dei servizi ed Enti locali;
- promuove ed incentiva l’uso di tecnologie a basso impatto ambientale;
- indica le modalità per un corretto ripristino dell’area di lavoro dopo un intervento;
- indica, esaustivamente, tutti gli oneri a carico degli Operatore dei servizi che intendano utilizzare il suolo pubblico;
- attribuisce le corrette responsabilità a carico delle parti negli interventi sul suolo pubblico;
- fissa un termine per la verifica dei lavori realizzati;
- promuove la massima collaborazione tra Operatori ed Enti Locali al fine di minimizzare tempi e costi a carico di entrambi, per qualsiasi tipologia di intervento;
- prevede la predisposizione di infrastrutture pubbliche per la risoluzione delle interferenze e, in generale, in caso di opere di scavo.
Questo documento permetterà di avere, nei vari comuni e provincie lombarde, dei Regolamenti Scavi omogenei tra loro. È altrettanto vero però che gli Enti locali non sono obbligati ad adottarlo come Regolamento, anche se sicuramente il coinvolgimento di ANCI Lombardia e UPL costituirà un elemento di forza in tal senso.
Al riguardo, comunque Regione Lombardia e ANCI Lombardia auspicano che l’acquisizione di tali linee guida sia al più presto attuata per gli Enti Locali in quanto intuiscono che, oltre a contribuire a snellire le procedure e pertanto anche i cantieri dei lavori, sicuramente potrà essere lo strumento capace di dare anche un impulso determinante per lo sviluppo del Progetto relativo al cablaggio a larga banda della Regione Lombardia.
Ed è per questo che hanno proposto alla IATT:
– di avviare una azione di divulgazione capillare sul territorio attraverso l’organizzazione di una serie di eventi/incontri con gli Enti locali;
– di monitorare l’adozione delle linee guida a livello locale;
– di costituire un tavolo tecnico, coinvolgendo anche UPL, per produrre dela documentazione da cui risulti palesemente opportuna la sua adozione.
Inoltre, tale risultato sarà raccolto da ANCI Nazionale che ha già siglato con IATT un Protocollo d’Intesa per l’adozione di tali documenti a livello nazionale.
Cogliamo l’occasione per rivolgere un ringraziamento sincero a tutti gli associati che hanno partecipato alla costruzione del documento ed uno, in particolare a Paola Finocchi che ha gestito mirabilmente i tavoli con ANCI Lombardia e UPL, vera artefice della mediazione che ha condotto ad un notevole risultato finale.
La Presidenza