Il seminario formativo dell’Associazione rivolto ai tecnici del Comune
Roma, 9 luglio 2020 – “Il miglior modo per tutelare il patrimonio che si trova nel sottosuolo, preservare le reti dei servizi esistenti e progettare nuove infrastrutture sotterrane, è conoscere esattamente cosa c’è sotto i nostri piedi. Un principio che vale ovunque ma che a Roma, città frutto della stratificazione di millenni di storia, diventa indispensabile”.
Queste le parole con cui Gianmario Giurlani, Vice Presidente di IATT, è intervenuto nel corso del seminario di formazione organizzato con il Comune di Roma il 9 luglio, in modalità on-line, sul tema “Le tecnologie di indagine conoscitiva per la rilevazione e gestione delle infrastrutture del sottosuolo”.
Un evento rivolto ai tecnici di tutti i Municipi di Roma Capitale per fare squadra sulle trenchless technology e consentire un accrescimento virtuoso del know-how dell’Amministrazione Pubblica Capitolina.
I relatori del seminario, componenti della Commissione Tecnica Permanente di IATT “Indagini conoscitive” ed esperti conoscitori della materia, hanno illustrato le tecniche di investigazione non distruttiva del sottosuolo (georadar, localizzatori elettromagnetici), le loro possibili applicazioni (mappatura dei sottoservizi, catasto del sottosuolo) e presentato interessanti case history.
Ad aprire i lavori Fabio Pacciani, Direttore del Dipartimento Sviluppo Infrastruttura e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, che ha dichiarato: “Roma Capitale ha da lungo tempo adottato la tecnica dello scavo NO DIG soprattutto per la realizzazione dei grandi collettori fognari e quindi a grandi profondità (10 – 15 m). L’uso di questa tecnica a profondità inferiori (2- 3 m), soprattutto per la posa di tubazioni/canalizzazioni dei Pubblici Servizi (PP.SS) ha creato nel recente passato alcune situazioni di grande criticità (interferenza della sonda di scavo con tubazioni del gas). E’ per questo che abbiamo accolto favorevolmente l’invito di IATT ad una presentazione delle più recenti tecniche di posa senza scavo “a cielo aperto”, chiedendo però di orientare la stessa alle attività di controllo preventivo delle possibili interferenze con altri sottoservizi presenti, soprattutto quelli a maggior rischio di danno per l’incolumità pubblica (gas, alta tensione). Ringrazio IATT ed auguro buon lavoro.”
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