IATT è un’associazione, senza fini di lucro, nata nel 1994, che promuove l’avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecniche nel campo delle tecnologie trenchless (no dig) favorendone una diffusione presso enti ed amministrazioni pubbliche, aziende di gestione delle reti di servizi, imprese, tecnici, ricercatori e studenti. Ne fanno parte le maggiori aziende italiane di gestione delle reti di servizi, nonché istituti universitari e di ricerca, aziende industriali attive nella produzione di sistemi per il no-dig, imprese specializzate, consulenti e professionisti del settore, che attraverso un diretto e costruttivo confronto stanno contribuendo ad una diffusione della cultura del no-dig anche nel nostro paese.
La IATT è affiliata alla ISTT – International Society for Trenchless Technology (con sede a Londra) , istituzione a cui fanno capo altre 29 associazioni in rappresentanza di 33 paesi europei ed extraeuropei.
Alla IATT possono iscriversi sia persone fisiche (soci ordinari) che giuridiche (enti,società,istituti e dipartimenti universitari). Ogni associato riceve le riviste “Italia No Dig” e “Trenchless Technology International”.
MISSION
Perché scavare trincee quando esistono soluzioni migliori?
No-Dig significa essenzialmente ricercare ed applicare soluzioni tecnicamente avanzate per limitare la manomissione delle strade, lo scavo e la movimentazione dei terreni, riducendo il disturbo alle attività economiche, di residenza o di svago che hanno luogo in prossimità dei cantieri.
Si tratta quindi di tecnologie esecutive che permettono di abbattere, in modo significativo, gli impatti socio ambientali del 70%, il consumo energetico del 56% e gli incidenti sui cantieri del 70%, che accompagnano normalmente i lavori con scavi a cielo aperto.
Cos’è il NO DIG
E’ un insieme di tecnologie e di tecniche esecutive che consentono di effettuare l’installazione, la manutenzione e la sostituzione di servizi interrati (reti elettriche, di telecomunicazioni, gas, acquedotti e fognature) riducendo al minimo lo scavo a cielo aperto, la movimentazione dei terreni, le emissioni di gas nocivi nell’aria, l’incidentalità nei cantieri, i tempi di esecuzione dei lavori, l’area di cantiere e il consumo energetico.
Alcune di esse trovano applicazione anche nella difesa ambientale e del suolo (es. risanamento dei versanti franosi).
In questo innovativo settore tecnologico rientrano anche le tecnologie d’indagine non invasive.